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Mapping Damage. Research on the archaeological heritage in the Tartus region (Syria)

 

Il progetto interdisciplinare (MAPDAM) indaga la regione di Tartus attraverso lo studio dei danni passati e moderni grazie ad un approccio integrativo e sinergico. Il progetto si incentra sul concetto di danno in quanto: fenomeno moderno causato dal recente conflitto e conseguente crisi economica ed evento passato che ha determinato importanti cambiamenti nella storia della regione. Gli obiettivi principali del progetto sono: fornire dati affidabili circa la salvaguardia del patrimonio archeologico della regione di Tartus ed incrementare la conoscenza storica, geografica e archeologica dell’area nei periodi pre-classico e classico. Basandosi su un approccio interdisciplinare, il progetto indaga danni e schemi di cambiamento su tre livelli. Su MACRO-scala coinvolge l’intera regione di Tartus, cui archeologia e geomorfologia sono ancora poco note; così come i cambiamenti nella distribuzione degli insediamenti prima della conquista Romana. Su scala MEDIA le analisi si concentreranno sul sito archeologico di Amrit, con le sue spoglie monumentali di periodo Fenicio/Achemenide ed Ellenistico. Su MICRO-scala, saranno indagate le due aree monumentali del sito di Amrit (maabed e meghazil) attraverso uno studio archeologico, una valutazione analitica dei fenomeni di decadenza della pietra e documentazione 3D. Tutte queste ricerche saranno condotte con la finalità di mappare i danni passati e recenti e comprendere il loro ruolo nella storia culturale del sito.

L’obiettivo a lungo termine del progetto è una rinnovata consapevolezza collettiva riguardo le cause del danno e decadimento, della dimensione sia economica che sociale, sia strettamente culturale in campo archeologico del danno stesso, il quale si riflette non solo sulla comunità scientifica ma anche sui gruppi sociali locali. Analisi degli insediamenti, survey geomagnetica e topografia, rappresentano il nucleo del set di dati utile a inquadrare l’area archeologica e una valutazione del danno. Inoltre, il progetto si servirà di dati da immagini satellitari, survey LiDAR e geomorfologia. Questi dati verranno combinati al fine di evidenziare gli elementi critici che possono aver colpito o colpire in futuro il patrimonio archeologico.

 

Ultimo aggiornamento

12.03.2024

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